
Architetto in sede
Riqualificazione urbana di Tulum, Messico.
10 agosto 2017
Studi per nuove tipologie abitative per un paesaggio sostenibile Luglio 2010-Marzo 2011
Il lavoro inizia dopo un periodo di studio, effettuato fuori sede, della città di Tulum, Messico, una destinazione turistica conosciuta sia a livello nazionale sia internazionale.
Le critiche mosse al piano proposto dall’amministrazione, le successive analisi del sistema stradale, il trasferimento di funzioni e la classificazione di edifici esistenti, hanno portato al mio progetto di tesi.
Le tappe del processo evolutivo sono essenzialmente tre: quella su macroscala, il Masterplan, e quelle riferite allo studio dell’isolato e poi dell’edificio.
Il risultato vuole proporre un concetto fondamentale: il comfort può essere garantito sia a livello urbano, sia a quello dell’edificio, attraverso l’uso di tecnologie molto semplici, utilizzando materiali locali e attraverso lo sfruttamento delle potenzialità ambientali.
I tipi di case che ho proposto hanno una struttura che consiste di pilastri e blocchi forati in cemento; quest’ultimo, anche se non adatto al clima tropicale, è un materiale locale, economico, facilmente disponibile, noto alla forza lavoro locale e durevole. Con clima caldo e umido è necessario un tetto spiovente per dissipare il calore prima che raggiunga l’interno e per fare questo ho scelto di coprire la scatola di cemento con un guscio di legno come seconda membrana, che ha una falda unica pendente verso il sud.
Per soddisfare i requisiti imposti dal clima, l’edificio viene sollevato. Quindi l’aria ha una maggiore circolazione ed evita il contatto diretto con la terra e gli insetti. Questo guscio è sostenuto da pilastri di legno e tamponata da listelli che funzionano come schermi. Si crea intorno alla costruzione una balconata coperta dove le persone possono rilassarsi all'ombra e godersi la loro privacy.
Questa seconda membrana è fondamentale per evitare che il calore colpisca la superficie dell’edificio. E’ realizzata con il legno, materiale locale, quindi facile da reperire e da trasformare, adatto al clima e poco costoso.
Il progetto segue l’idea del minor impatto ambientale attraverso l’adozione di strategie, soluzioni, tecnologie e materiali locali proprie sia dell’architettura vernacolare sia di quella contemporanea.
In particolare, la risposta al contesto della casa Maya, è stata una fonte di ispirazione soprattutto per quanto riguarda alcune delle soluzione utilizzate per la ventilazione naturale e il raffrescamento degli interni.
Il lavoro inizia dopo un periodo di studio, effettuato fuori sede, della città di Tulum, Messico, una destinazione turistica conosciuta sia a livello nazionale sia internazionale.
Le critiche mosse al piano proposto dall’amministrazione, le successive analisi del sistema stradale, il trasferimento di funzioni e la classificazione di edifici esistenti, hanno portato al mio progetto di tesi.
Le tappe del processo evolutivo sono essenzialmente tre: quella su macroscala, il Masterplan, e quelle riferite allo studio dell’isolato e poi dell’edificio.
Il risultato vuole proporre un concetto fondamentale: il comfort può essere garantito sia a livello urbano, sia a quello dell’edificio, attraverso l’uso di tecnologie molto semplici, utilizzando materiali locali e attraverso lo sfruttamento delle potenzialità ambientali.
I tipi di case che ho proposto hanno una struttura che consiste di pilastri e blocchi forati in cemento; quest’ultimo, anche se non adatto al clima tropicale, è un materiale locale, economico, facilmente disponibile, noto alla forza lavoro locale e durevole. Con clima caldo e umido è necessario un tetto spiovente per dissipare il calore prima che raggiunga l’interno e per fare questo ho scelto di coprire la scatola di cemento con un guscio di legno come seconda membrana, che ha una falda unica pendente verso il sud.
Per soddisfare i requisiti imposti dal clima, l’edificio viene sollevato. Quindi l’aria ha una maggiore circolazione ed evita il contatto diretto con la terra e gli insetti. Questo guscio è sostenuto da pilastri di legno e tamponata da listelli che funzionano come schermi. Si crea intorno alla costruzione una balconata coperta dove le persone possono rilassarsi all'ombra e godersi la loro privacy.
Questa seconda membrana è fondamentale per evitare che il calore colpisca la superficie dell’edificio. E’ realizzata con il legno, materiale locale, quindi facile da reperire e da trasformare, adatto al clima e poco costoso.
Il progetto segue l’idea del minor impatto ambientale attraverso l’adozione di strategie, soluzioni, tecnologie e materiali locali proprie sia dell’architettura vernacolare sia di quella contemporanea.
In particolare, la risposta al contesto della casa Maya, è stata una fonte di ispirazione soprattutto per quanto riguarda alcune delle soluzione utilizzate per la ventilazione naturale e il raffrescamento degli interni.

